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“Disprezzo della donna” 𝘥𝘪 𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘍𝘳𝘰𝘴𝘪𝘯𝘪 / 𝘛𝘪𝘮𝘱𝘢𝘯𝘰

  • Villa Cidonio Rocca di Mezzo, Abruzzo, 67048 Italia (mappa)

Noi vogliamo glorificare la guerra, sola igiene del mondo, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
(Punto 9. del Primo Manifesto del Futurismo, 1909)

Disprezzo della donna. Il futurismo della specie è una cantata a due voci dedicata ai  futuristi ed al disprezzo della donna: uno spettacolo contro la donna che ostacola la marcia  dell'uomo, contro quei fantasmi romantici che si chiamano donna unica, amore eterno e  fedeltà, contro il femminismo e contro la famiglia, contro la democrazia e contro il  parlamentarismo. Uno spettacolo femminista, composto da materiali che non lo sono  affatto. 

L’immaginario sulla donna che emerge con violenza dallo spettacolo ci appare  lontanissimo, eppure ancora riconoscibile e attuale, quasi sempre fastidioso e intollerabile,  perché ci son cose che oggi – forse - non si possono più dire né pensare ma che ahimè  ancora ci appartengono, e 100 anni dopo sono qui, tra noi, in noi. Attorno al tema della  donna si addensano altri temi, altrettanto riconoscibili oggi: pacifismo, interventismo, la  politica e la guerra, la marginalità dell’arte e degli artisti, i nazionalismi, il populismo, l’omofobia, l’industria del turismo, l’individualismo esasperato.  

Il movimento che voleva rompere tutti i ponti con il passato ed ha rivoluzionato tutti i codici  artistici, rispetto alla donna è profondamente, anche se contraddittoriamente, tradizionale,  costantemente in bilico tra il rifiuto degli schemi romantici e della tradizione ed il continuare  ad inscriversi in una visione del mondo patriarcale e maschile. Liberamente tratto da  diversi testi e manifesti di Filippo Tommaso Marinetti, Maria D’Arezzo, Enrica Piubellini,  Volt, Depero, Emilio Settimelli, Giovanni Papini, Valentine De Saint-Point, Rosa Rosà,  Adele Clelia Gloria, Irma Valeria, Libero Altomare, Benedetta Cappa Marinetti ed altri  autori ed autrici del Futurismo italiano, Disprezzo della donna è una cantata dove non si  canta perché non c’è più niente da cantare, tutt'al più si può stonare, nel tentativo di capire  perché il Futurismo non aveva futuro.

Drammaturgia, regia e interpretazione Elvira Frosini e Daniele Timpano
Disegno luci Omar Scala
Disegno del suono Lorenzo Danesin
Costumi Marta Montevecchi
Collaborazione alla drammaturgia e regia Francesca Blancato

organizzazione Laura Belloni
foto Lucia Baldini
produzione Gli Scarti, Frosini/Timpano – Kataklisma Teatro in collaborazione con Salerno Letteratura Festival

Immagine del manifesto Valentina Pastorino

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