Trans(h)umanza
Creazione collettiva di LIDI PRECARI
Regia di Gabriele Giusti, Marco Tè
Aiuto regia Riccardo Longo
Coreografie Beatrice Fedi
Con Beatrice Fedi, Riccardo Longo, Marco Tè, Eduardo Rinaldi, Paolo Sangiorgio.
Musiche Davide Arcari, Raffaele Lombardo.
Costumi Giulia Balbi
Mask design, oggetti e grafica Irene Pallotti
Vocal Coach Sara Younes
Con i racconti e le voci Ettore Argentieri, Rosella Colarossi, Francesco Del Giudice, Carmine Magnante, Anna Morgante
Con il sostegno di TIQ – Teatro in quota, Malerba Teatro
La costruzione della distruzione. Un racconto in tre atti. Una tribù di uomini-pecora in perfetto equilibrio con la natura compie lo stesso rito sacrificale che nel tempo evolve e si trasforma fino a diventare un gioco al massacro in cui esploriamo il mutamento del rapporto con la carne. L’essere umano sacrifica la sua parte animale per diventare uomo, ponendosi al di sopra dell’equilibrio stesso della natura. Chi è più bestia adesso, l’uomo o l’animale? Chi ha il coraggio di mangiare?
Viandante, sono le tue orme
il sentiero e niente più;
viandante, non esiste il sentiero,
il sentiero si fa camminando.
Camminando si fa il sentiero
e girando indietro lo sguardo
si vede il sentiero che mai più
si tornerà a calpestare.
Antonio Machado
La storia forse è accaduta e probabilmente accadrà. Una leggenda, un mito, quel racconto che si tramanda fra generazioni e che non si ha mai la certezza che sia solo fantasia. Una favola anacronistica, verosimile e immaginifica, che cerca di indagare un tempo futuro ma plausibile attingendo da un passato reale, concreto mai visto. Un rito che ha radici immemori e ben assestate nella terra, nelle rocce e nelle discendenze umane e animali: LA TRANSUMANZA. Un percorso che varia dalle tre alle quattro settimane di cammino, dove attraverso le vie naturali dei tratturi, tra una Posta e l’altra per il riposo, l’uomo, l’animale e la natura si uniscono indissolubilmente in una perfetta armonia di equilibri.