TTT (theatre think tank)
di Bus 14
con il sostegno produttivo di Teatro in Quota
da un’idea di Stefano Fortin
con Dario Del Fante, Stefano Fortin, Giacomo Lilliù, Francesca Rigato, Eliana Rotella
TTT rappresenta una sorta di spazio condiviso ideale, nel quale diversi professionisti/e si riuniscono in una residenza collettiva durante la quale – a partire da una domanda di ricerca specifica e guidati da un dramaturg – cercano di produrre una serie di fotografie, riflessioni, proposte e utopie circa il rapporto tra teatro e società civile. Nel giugno 2024 a Rocca di Mezzo - come in altri comuni d’Italia - si è votato per l’elezione del sindaco, e – coerentemente alla tendenza nazionale – il partito dell’astensione è di nuovo risultato il vincitore morale della tornata elettorale. La domanda di ricerca da cui partirà il gruppo di TTT è:
Cosa potremmo far fare a un teatro che avesse come obiettivo quello di incentivare concretamente la crescita del coinvolgimento della popolazione di una città che chiamiamo Rocca di Mezzo?
Come potremmo alzare, attraverso il teatro, la percentuale di votanti che parteciperanno alle elezioni del 2029?
Il teatro al centro delle riflessioni di TTT non sarà un teatro di contenuti, di socialità, ecc., ma il teatro utopico di una città idealconcreta (Rocca di Mezzo), a cui si chiede di agire per l’ottenimento di un obiettivo preciso: aumentare il coinvolgimento della cittadinanza nella vita pubblica. Un teatro come mezzo e non come fine, che deve operare delle scelte, immaginare delle prospettive, essere il nido per una comunità allargata.
Al termine della residenza è previsto un momento di apertura pubblica di condivisione del materiale prodotto, un momento in cui cittadinanza, artisti, addetti ai lavori o meno, autorità pubbliche si confronteranno con i membri del think tank, in una sorta di viaggio nell’utopia da loro elaborata nel lavoro dei giorni precedenti.
DARIO DEL FANTE
Dario Del Fante è ricercatore universitario presso l’Università degli Studi di Ferrara. Si occupa di umanistica digitale, analisi quantitativa e qualitativa di corpora e di Discourse Analysis. Si è addottorato nel 2020 presso l’Università di Padova con la tesi Migrants over time and cultures. Nel 2022 è vincitore della borsa di mobilità CLS-INFRA Fellowship. Oltre all’Università di Padova e di Ferrara ha lavorato presso l’Istituto di Linguistica Computazionale “A.Zampolli” (facente parte del Consiglio Nazionale di Ricerca), ed è stato visiting presso la Lancaster University e l’University of Sussex. Nel 2021 ha collaborato come consulente in Digital Humanities al progetto Orizzonte Postumo, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto. È il fondatore e il direttore esecutivo di Teatro in Quota.
STEFANO FORTIN
Stefano Fortin si diploma nel 2014 presso l’Accademia Teatrale Carlo Goldoni – Teatro Stabile del Veneto e nel 2022 completa il dottorato di ricerca in Studi Linguistici e Letterari presso l’Università di Padova. È autore di George II, presentato con la regia di Alessandro Businaro nell’ambito della Biennale Teatro 2020. Vince, con Cenere, l’edizione 2022 di Biennale College teatro, drammaturgia under 40. È tra i selezionati per Italian&American Playwrights Project. Nel 2019 è finalista del Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” e nel 2018 del Premio Hystrio Scritture di Scena. Ha lavorato come drammaturgo e dramaturg presso il Teatro Stabile del Veneto, Tib Teatro, Piccolo teatro di Milano, Biennale di Venezia. È co-fondatore dell’organizzazione artistica Bus 14.
GIACOMO LILLIÙ
Giacomo Lilliù è un attore e regista teatrale. Dal 2014 collabora con la compagnia MALTE di Sonia Antinori, ministerialmente riconosciuta dal 2020. È regista di Teoria della classe disagiata, adattamento teatrale di Sonia Antinori dell’omonimo saggio di culto, che crea ed interpreta con Matteo Principi. Fonda nel 2015 Collettivo ØNAR, sotto cui aggrega formazioni mutevoli e inconsuete, per una ricerca nomade attorno l’ibridazione del teatro con altre discipline. Tra le linee esplorate, quella dedicata ai linguaggi digitali porta ad operecome PPSS_Mosaico_020, creato con Davide Nota, Alice Piergiacomi e Piergiovanni Turco (vincitore Marche Palcoscenico Aperto) e WOE/Wastage of Events, realizzato con Lapis Niger aka Napo degli Uochi Toki (vincitore Residenze Digitali 2021 e LMDP 2022). Nel 2022, la prima edizione del network FONDO gli riconosce una fellowship per la sua ricerca artistica.
FRANCESCA RIGATO
Francesca Rigato, dopo la laurea triennale in flauto traverso e il biennio di musica da camera si laurea nel 2021 in Scienze della Musica e dello Spettacolo all’Università Statale di Milano dove ora è dottoranda con un progetto dal titolo: Il circuito delle sale teatrali milanesi dal 1919 al 1943: il caso dei teatri Eden, Diana e Olimpia. Tra gli studi sugli attori milanesi è stata pubblicata la biografia Tino Carraro. Attore di regia (G. Della Ferrera - F. Rigato, Mimesis, 2023). Si interessa al rapporto tra teatro e città: I teatri sotterranei milanesi tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX, (atti del Convegno internazionale Svelare l’invisibile, 2022), Lina Bo Bardi e il Teatro Oficnia (Stratagemmi 2024) C’ERA UN TEATRO Milano 1911 – 2022 (TaziZine – pubblicazione indipendente) e al teatro contemporaneo: Tecnici – Intorno al palco, (voce in Il dizionario dell’Elfo. 50 anni di teatro, Scalpendi editore, 2023), L’Edipo re tra colpa e destino (Arabeschi, 2023). Scrive di critica e fa parte della redazione di Stratagemmi – Prospettive Teatrale dove conduce laboratori di visione e scrittura critica (Play the critic! –Gli Scarti), FringeMi (Milano) e Canile Drammatico (Parma).
ELIANA ROTELLA
Eliana Rotella si diploma come autrice presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. I suoi testi vanno in scena con la sua compagnia “Corpora” in Italia (tra cui Piccolo Teatro, Teatro Kismet) e all’estero (Theatro Techins, Atene). È due volte finalista al Premio Tondelli Riccione e menzionata al Premio InediTo e Premio Annoni. Vince l’edizione 2023 di Biennale College teatro, drammaturgia under 40. Lavora come dramaturg per la danza e per la prosa, tra gli altri per Liv Ferracchiati. È tradotta in inglese, spagnolo, tedesco, francese e greco, collaborando stabilmente con il Piccolo Teatro di Milano, con il Parlamento Europeo e con il Ministero degli Esteri.