Foto di Ivan Nocera
Assetati
di Wajdi Mouawad
con Davide Pascarella
regia e spazio scenico Davide Pascarella
dramaturg e assistente alla regia Alessandro Businaro
immagini e oggetti Maria Spadoni
disegno luci Carmine Pierri
direttore di scena Antonio Gatto
datrice luci Desideria Angeloni
grazie a Édouard Pénaud per la consulenza alla traduzione e a Cecilia Fabris per la voce registrata
progetto vincitore della terza edizione del Premio Leo de Berardinis per artisti e compagnie under 35
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
Foto di Ivan Nocera
Assetati è un testo del 2007. Racconta come sia sentirsi dilaniati dal dolore che sentiamo, della bruttezza che mangia vivi gli esseri umani e della bellezza che li salva. Si smette di credere ai propri sogni finché quei sogni non ti vengono a cercare e ti chiedono il conto di non averli sognati abbastanza forte. Scrive il regista: «È il 1991. C’è un ragazzo che una mattina si sveglia parlando e non smette più. C’è una ragazza che piange di orrore e si è chiusa in camera perché ha un mostro nella pancia. C’è un uomo che si chiama Boon, è un antropologo forense, ha appena trovato due cadaveri congelati sul fondo di un fiume e uno di questi non corrisponde ad alcun essere umano mai scomparso. Questi personaggi si alternano senza mai esistere insieme sulla scena. I loro racconti sono in tempi e in spazi diversi. Corrono paralleli scappando l’uno dall’altro. Sono come raggi di luce che si sprigionano nello spazio. Al centro c’è una bomba atomica. È la prima volta che viene messo in scena in Italia. L’ha scritto un autore meraviglioso, che dal Libano, passando dal Canada e dalla Francia, oggi è messo in scena in tutto il mondo e si chiama Wajdi Mouawad».